mercoledì 15 marzo 2017

L'Intervallo della RAI (anni 60/70)


Negli anni Sessanta e Settanta, in televisione, nei momenti vuoti tra le varie trasmissioni, o in presenza di problemi tecnici di trasmissione che si verificavano durante i collegamenti via satellite o durante i programmi in diretta, andava in onda il famoso "Intervallo", che serviva a colmare questi vuoti.

I primi Intervalli avevano una scritta in corsivo bianca Intervallo e consistevano in filmati di pecore, le "pecore dell'Intervallo", con un sottofondo musicale con l'arpa (l'Allegro dalla Sonata VI in la maggiore di Pietro Domenico Paradisi, noto anche con il titolo di Toccata per arpa).

Le musiche per arpa di sottofondo di queste foto, la "musica dell'Intervallo", usate per gli Intervalli RAI furono tre in totale:

1) l'Allegro dalla Sonata VI in la maggiore di Pietro Domenico Paradisi (noto anche con il titolo di Toccata per arpa);
2) la Sarabanda dal IV concerto dei Concerts royaux di François Couperin;
3) la Passacaglia dalla suite per clavicembalo n.7 HWV 432 di Georg Friedrich Händel.

  Uno dei primi intervalli con le pecore, con in sottofondo la "Toccata per Arpa" di Pietro Domenico Paradisi

In seguito tali filmati di pecore vennero sostituiti da uno "slideshow" costituito da una successione di foto di paesaggi e di monumenti delle piccole e grandi città d'Italia (le foto erano cartoline che venivano inviate dalle varie Pro Loco alla RAI) con in sovraimpressione il nome del luogo o del paesaggio. Ogni tanto compariva anche la parola Intervallo a carattere maiuscolo sulle immagini, con e senza didascalia.


Questo slideshow negli anni settanta fu in bianco e nero, e poi negli anni ottanta a colori.

Intervallo con sottofondo musicale la "Sarabanda dal IV concerto dei Concerts royaux" di François Couperin

Intervallo con sottofondo musicale la "Passacaglia dalla suite per clavicembalo n.7 HWV 432" di Georg Friedrich Händel



7 commenti:

  1. Nostalgia della mia infanzia... che bei tempi allegri e spensierati.

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  2. I bei tempi andati dove regnava più serenità...

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  3. La rai a quei tempi insegnava molto bei tempi

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  4. Solo riempitivo? Secondo me, no. Era educazione musicale e geografica; cosa purtroppo improponibile, oggi, dato l'abbassamento culturale che si vive da troppi anni.

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  5. Infinita nostalgia, anni meravigliosi, televisione che non ci sarà mai più. Questa brani di musica classica sono entrati dentro di noi, arricchendoci.

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